veleggerete
o gnomi
aggricchiati
con l’unghie
al mio mantello
e la mia voce
vi cullerà
con i suoi flutti
corvini
ma io
che tra le pieghe
del mantello
porto
pesanti come piombo
le gocce
stillate nel silenzio
siederò
sullo scranno di nembi
lasciando
che i miei sogni
fuggiti a frotte
dalla mente
spruzzino
l’immane gabbia
d’un milione di milioni
di fulgide fiammelle
martedì 27 novembre 2007
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