martedì 27 novembre 2007

Sacrificio

o della cecità

Personaggi:

la giovane
il cacciatore
la vecchia
il vecchio
Voce

I luoghi

Un luogo all'aperto, caldo e indefinito.
Forse in un lontano futuro.

BUIO (assoluto e impenetrabile)

Gli attori sono tra il pubblico.

S'ode un martellare ritmico di pietra contro pietra. Dopo qualche secondo ad esso s'unisce il fruscio determinato dal movimento circolare di una pietra levigata contro un'altra pietra levigata. I due suoni hanno il ritmo regolare e tranquillo della consuetudine. Dopo qualche decina di secondi vi si unisce una litania di donna a labbra serrate.

Il cacciatore - Che c'è donna?
La giovane - La tua fronte è sudata. Lascia che l'asciughi.
La vecchia - (interrompe la litania) Premurosa la giovane! Di' un po', vecchio, gradiresti anche tu certe attenzioni, eh?
Il vecchio - C'è un tempo per ogni cosa, vecchia... già... le gradirei, si! Ma non da te, ne puoi star certa.
La vecchia - Sempre gentile vecchio bavoso. Credi forse di esserti conservato meglio di me? La tua pelle è così dura e squamosa che farebbe ribrezzo anche a...
Il vecchio - Chiudi quella tua stramaledetta voragine! ... Come se non bastasse questo calore insopportabile.
Il cacciatore - Ormai è da diversi sonni che aumenta.
Il vecchio - Già... Quale potrà essere mai la ragione?
Il cacciatore - Nulla di cui ci si debba preoccupare, credo.
Il vecchio - Dici?
Il cacciatore - Ma si. Nelle mie spedizioni mi è già capitato altre volte di trovarmi in situazioni anche peggiori di questa e alla fine, come sentite... eccomi qua.
Il vecchio - Raccontaci qualche avventura.
La giovane - Sei stanco, caro. Riposati un po'.
Il cacciatore - Ci fu quella volta che inseguivo della carne tra i sentieri che conducono all'aria sottile. La pista era fresca e l'odore molto forte, si trattava di un bel branco di carne che avrebbe sfamato per un bel pezzo l'intera tribù e non potevo perderlo...
La giovane - Caro, racconterai la tua storia dopo. Abbiamo bisogno di acqua.
Il cacciatore - Hai ragione, cara. Non è il tempo per le storie. Ma ci basterà trovare dell'acqua e tutto tornerà alla normalità.
La vecchia - Già, la normalità... Ma non c'è più nulla di normale, ormai: il calore che aumenta, l'acqua che si ritira e scompare, strani fenonemi che si verificano nei periodi del sonno...
Il vecchio - Cosa vuoi dire?
La vecchia - Eh, dormi, tu, sa'!
La giovane - Caro, andiamo.
Il cacciatore - Un momento. Dicevi vecchia?
La vecchia - Avete sentito quel che diceva la Voce?
Il vecchio - E cosa c'entra?
La vecchia - C'entra, c'entra. Ho sentito dire in giro..
Il cacciatore - Ciance di vecchie al giaciglio.
Il vecchio - Eh? Di', vecchia, non contarci fole per marmocchi!
La vecchia - (risentita) Io racconto quel che mi hanno detto.
Il cacciatore - Dì ai tuoi "conta balle" di venire a caccia con me. Allora sapremo se hanno il tempo e la voglia per queste storie!
La vecchia - Io dico che nel tempo del sonno avvengono strane cose e che è giusto che chi sa qualcosa lo dica agli altri.
La giovane - L'acqua, caro. Andiamo a cercare l'acqua.
La vecchia - Già, pensare all'acqua... E se ci fosse qualcuno che la causa la scomparsa dell'acqua?
Il cacciatore - Andiamo. Vecchia, non masticar più funghi strani.
La vecchia - (gridando ai due che si allontanano) Io non mastico funghi strani! Ma forse c'è chi ha ingoiato un demonio.
La vecchia - Ciance! Proprio ciance!... Ho sentito la giovane con le mie orecchie, proprio con queste orecchie. uh! Mostruoso.
Il vecchio - Ma che stai dicendo?
La vecchia - Le ero accanto nel periodo del sonno.
Il vecchio - E con questo?
La vecchia - E con questo l'ho sentita lamentarsi e gemere e poi pronunciare frasi misteriose, certamente...
Il vecchio - Certamente dovute alla sete.
La vecchia - Ma che sete! Per me c'è un demone che cerca di possederla. E chi l'ha evocato, eh? Forse lei stessa.
Il vecchio - Ehi, vecchia! Stai dicendo cose gravi. Stai attenta a chi t'ascolta perché ne potresti rispondere alla Voce.
La vecchia - Povero scemo! E non è stata la Voce a raccomandarci di vigilare?
Il vecchio - E va bene, allora. Cosa diceva la giovane?
La vecchia - Che vuoi che ne sappia? Non ti ho appena detto che erano frasi misteriose?
Il vecchio - Ma... Oh, vecchia, lasciami dormire.
La vecchia - Per me c'è puzza di demonio.
Il vecchio - Conosco il demonio che possiede la giovane, vecchia, e lo conosci anche tu.
La vecchia - Che vuoi dire?
Il vecchio - Non riesci proprio a mandarlo giù, eh?
La vecchia - Sappi che non mi cambierei con quella neanche se...
Il vecchio - Va bene, va bene. Ma ora lasciami dormire.
La vecchia - Dormi, dormi... che le mani pelose dalle unghia taglienti possano venire anche a te e grattare ai tuoi sogni.
Il vecchio - Stai cercando di spaventarmi?
La vecchia - Domandalo alla giovane.
Il vecchio - Ma che...?
La vecchia - Nulla... solo fole per marmocchi.
Il vecchio - Vecchia strega.
La vecchia - ...Neanche un'unghia scambierei... Ehi, tu! ... Non dormi. Anche se fingi il respiro sento l'odore. Peuh! Fetore di paura.
Il vecchio - Lasciami in pace.
La vecchia - L'ho sentita bene. Dico la giovane. Non riuscivo a prender sonno e me ne stavo a sbocconcellare un frutto dolce che m'ero lasciata da parte, quando ha gridato.
Il vecchio - Va bene, adesso ha anche gridato.
La vecchia - Oh, bestia!
La vecchia - Mmm, non porterà nulla di buono.
Il vecchio - Se almeno avessi un po' d'acqua.
La vecchia - Di un po'. Hai sentito come sviava il discorso?
Il vecchio - Ma cosa? Chi, adesso?
La vecchia - Come chi? La giovane, no!
Il vecchio - Ma che stai dicendo?
La vecchia - Tu non ti accorgi mai di niente.
Il vecchio - E' che io mi faccio gli affari miei. Ed è quello che dovresti fare anche tu.
La vecchia - Di' un po', come spieghi...
Il vecchio - Vuoi stare zitta! Senti? Stanno tornando.
Il cacciatore - Siete voi?
La vecchia - E chi volevi fossimo?
Il vecchio - Allora?
Il cacciatore - Più avanti ce n'è. Non molta, una piccola vena, piuttosto calda, ma bevibile.
Il vecchio - Siano ringraziati gli dei! Dov'è?
Il cacciatore - Segui la parete a destra. Troverai tre vuoti, ma non ti preoccupare, sono brevi, prosegui diritto davanti a te. Quando la mano troverà una piccola sporgenza all'altezza del cuore sarà il momento di lasciare la parete e di fare tre passi a sinistra. A quel punto l'acqua sarà ai tuoi piedi.
Il vecchio - Bene, io vado.
La vecchia - Ehi!... Ti venisse un canchero. Vuoi lasciarmi qui?
Il vecchio - Muoviti se vuoi venire.
La vecchia - Sempre gentile eh? Ah! Le mie povere ossa! Dammi una mano almeno.
Il vecchio - Eccola, su. A dopo
Il cacciatore - A dopo.
Il cacciatore - Allora? Adesso vuoi dirmi cos'hai?
La giovane - Stammi vicino.
Il cacciatore - Hai già la mia mano. Su! Che c'è? Non dire, nulla! Deve esserci una ragione che spieghi il tuo comportamento. Prima mi hai messo in imbarazzo con i vecchi. Io... io sono il cacciatore. Non posso assecondare stranezze se voglio che gli uomini mi seguano ubidendo ai miei ordini nei mille pericoli della caccia. Lo capisci?
La giovane - Si
Il cacciatore - Bene. E allora? Perché cerchi di allontanarmi dal gruppo? Cos'è successo?
La giovane - ... La vecchia. La vecchia mi odia, lo sento.
Il cacciatore - La vecchia sente l'abisso sempre più vicino, donna. Tu le ricordi ciò che non ha più e non può più avere e questo non riesce a sopportarlo.
La giovane - Ma perché tanto livore? E poi... stringimi amore.
Il cacciatore - Con questo caldo?
La giovane - Non giocare. Ho paura.
Il cacciatore - Di che cosa?
La giovane - Prima, la vecchia, quando parlava di cose strane che avvengono nel sonno, si riferiva a me.
Il cacciatore - Cioè?
La giovane - ... E' qui, nella mia testa... Non lasciarmi, ti prego.
Il cacciatore - Su, non fare la bambina. Hai avuto un incubo, tutto qui. Su! Sei troppo grande per credere ancora alle favole sulle voci dei morti.
La giovane - Non sono voci.
Il cacciatore - Qualunque cosa sia non permettere che la vecchia ti faccia sentire in colpa. Se presti ascolto alle sue mezze parole finirai tu stessa per dare corpo alle sue insinuazioni. Rispondile a tono. Avanza il sospetto che sia lei a provocare i tuoi incubi, minacciala di denunciarla alla Voce e vedrai, si calmerà.
La giovane - Aspetta!
Il cacciatore - Cosa?...
La giovane - Zitto!
La giovane - Hai sentito?
Il cacciatore - Ma cosa?
La giovane - La Bestia!
Il cacciatore - Io non sento niente.
La giovane - Attento!
Il cacciatore - Dove!?
Il cacciatore - Resta dietro di me.
La giovane - (sussurrando) La senti?
Il cacciatore - ...No.
La giovane - E'...
Il cacciatore - Sss! (sussurrando) Ora si... Credo.
Il cacciatore - (c.s.) E' sulla pista dei nostri passi. Aspetta qui.
La giovane - (sussurrando) Non mi lasciare!
Il cacciatore - (c.s.) Devo cercare di sviarla.
La giovane - (c.s.) Amore?
(rumori concitati - silenzio)
La giovane - Amore!?
Il cacciatore - Tutto bene. Era buona carne.
La giovane - Siano ringraziati gli dei!
(s'ode un rumore indefinibile)
La giovane - (sussurrando) Cos'è stato?
Il cacciatore - Aspetta.
La giovane - Allora?
Il cacciatore - Non so. Credo nulla di importante.
La giovane - Ma...
Il cacciatore - Rilassati, donna. Ti assicuro che non c'è alcuna Bestia... Non sarei ancora vivo dopo tante spedizioni di caccia se non fossi in grado di sentire la Bestia a cinquecento passi da me. Credimi, questo non è che l'effetto dei tuoi incubi. Non c'è nulla di reale che ci minacci.
La giovane - ... Si, forse la Bestia non esiste... O forse è già passata... Si, sarà un effetto dei miei incubi.
Il cacciatore - Ma, infine, in che cosa consistono questi tuoi incubi?
La giovane - ... E' difficile da spiegare... E' come... come se - qui - nella mia testa si fosse creato un vuoto.
Il cacciatore - Un vuoto? Intendi dire che non ricordi qualcosa?
La giovane - No. Non è quel genere di vuoto. E'... è fisico.
Il cacciatore - Non capisco.
La giovane - Come posso spiegarmi?... Ecco, è come se avessi nella mia testa una mano, una piccola mano, come quella di un neonato, e con questa mano mi mettessi ad esplorare le pareti interne del mio cranio... mi segui?
Il cacciatore - Và avanti.
La giovane - All'improvviso è come se questa piccola mano incontrasse un vuoto. E che vuoto! Hai presente quando in cammino si incontrano quei vuoti a cui tutto il nostro essere si ribella impedendo alle nostre gambe di proseguire come se volesse preservarci da un orrendo pericolo?
Il cacciatore - Intendi la cosa che i nostri vecchi hanno chiamato baratro?
La giovane - Si.
Il cacciatore - Vieni qui... Dove sarebbe questo vuoto?
La giovane - Dammi la mano... Ecco, qui, in corrispondenza dei lacrimari.
Il cacciatore - ...Non sento nessun vuoto. E' sola la tua fantasia.
La giovane - Ciò non toglie che io lo senta reale, terribilmente reale. E... ho paura perché... Oh, dei! Com'è invitante! E' come se una voce suadente mi attirasse oltre quel vuoto. Che devo fare? Ricordi quell'urlo che si perde in lontananza di quei disgraziati che nonostante tutto hanno tentato di proseguire oltre il limite? Io non voglio, non voglio finire come loro!
Il cacciatore - Questo vuoto non c'è. Senti? La mia mano stà toccando i tuoi lacrimari e la tua testa è ben chiusa.
La giovane - Si chiusa, chiusa! Potessi tenerla chiusa anche nel sonno! Sai? E' così invitante! Ogni volta, ogni volta mi costringe a fare un nuovo, piccolo passo verso di sé e alla fine... quando arriverà il momento in cui.. amore, che sarà di me?
Il cacciatore - Adesso basta. Calmati!... E soprattutto non fare parola a nessuno di quanto ti succede. Capito?
La giovane - ...Si.
Il cacciatore - Cercherò io il modo di parlare alla Voce ed egli sarà in grado di trovare un rimedio. L'importante è che la cosa non trapeli.
La giovane - Amore?
Il cacciatore - Come se non bastasse questa storia del calore... Purché le due cose non vengano messe in relazione... Uhm, la vecchia faceva delle allusioni... D'altra parte come darle torto? No, devo impedire che la cosa mi danneggi, ci danneggi.
La giovane - Mi dispiace...
Il cacciatore - Zitta! Sono già qui.
Il vecchio - Ah! Fammi riposare un poco qui.
La vecchia - Lasciami un po' di spazio, almeno!
Il vecchio - Ehaa! Che acqua schifosa. Una broda imbevibile.
Il cacciatore - Che a quanto pare hai bevuto, vecchio.
Il vecchio - Per forza... meglio di niente...
La vecchia - Già, meglio di niente, finché ce ne sarà.
Il cacciatore - Ce ne sarà, ce ne sarà. Lo sento. L'aria stà cambiando.
Il vecchio - Ce ne sarà, vecchia. E tu finiscila col tuo gracchiare malaugurate.
La vecchia - E tu finiscila di tapparmi la bocca! Come se a non parlarne si evitassero i guai... Se volete sapere come la penso...
Il vecchio - No!
La vecchia - ... io dico che la giovane dovrebbe dirci cosa succede di notte.
La vecchia - Allora?
La giovane - ... Io...
Il cacciatore - Lasciala stare, vecchia!... Non si sente bene.
Il vecchio - Si, lasciala in pace una buona volta.
La vecchia - E tu sempre contro di me, eh?
Il cacciatore - Attenta, vecchia... strega. Non tirare troppo la corda, non farmi incuriosire troppo, perché potrei voler conoscere, allora, le ragioni di certi strani riti.
La vecchia - ... Di che parli?
Il cacciatore - Chi ha buone orecchie intenda.
La vecchia - Stai accusando... me, del calore?!
Il cacciatore - Oh, no. Il calore aumenta regolarmente dopo un determinato numero di cicli di donna e questa volta è aumentato solo un po' più del solito e non è a questo che mi riferisco.
La vecchia - Non mi importa a cosa ti riferisci. Non faccio strani riti, io.
Il cacciatore - E perché non dormi nel periodo del sonno? Cosa intrugli, eh?
La vecchia - Io? Ma domandalo alla tua donna!
Il cacciatore - Io lo domando a te, strega, perché solo tu puoi averla fatturata.
La vecchia - Io, cosa?
Il cacciatore - Tu, vecchia, pasto di Bestia! E' giovane lei, vero? Mentre tu... vecchia carcassa lo senti l'Abisso che s'avvicina, eh! Ah, che schifo! I tuoi denti caduti dovrebbero consigliarti rassegnazione e saggezza e invece tu... vergognati, vecchia.
La vecchia - Ma... Ma insomma, tu! Non dici nulla!?
Il vecchio - Beh, cacciatore, non esagerare. In fondo...
Il cacciatore - Esagerare?! Qui qualcuno sta tormentando la giovane scatenando i demoni nei suoi sogni, impedendole il riposo e tu, tu mi dici di non esagerare? E chi, chi! - dimmi tu - se non la vecchia avrebbe una qualche ragione per farlo? Oh, certo, una ragione snaturata, perversa, ma in fin dei conti che cos'è una strega?
La vecchia - Oh, dico! Ma come...
Il cacciatore - Taci! Ci penserà la Voce a smascherarti.
Il vecchio - Ma insomma! Volete finirla tutti quanti!... In fondo che sta succedendo? C'è questo stramaledetto calore che aumenta e speriamo che, anche se è un po' più del solito, finisca come al solito. E poi, poi la giovane ha gli incubi... Va bene, mi dispiace ma, e allora? Che bisogno c'è di fare tante storie? Probabilmente ha mangiato qualcosa che le ha fatto male. A me una volta è successa una cosa del genere: nel sonno sentivo la Bestia che mi inseguiva. Quello si che fu un incubo terribile.
Il cacciatore - Io ho già detto. Ci penserà la Voce.
La vecchia - Ma veramente... veramente... oh, ma è impazzito. Senti grand'uomo...
Il vecchio - Sta' un po' buona anche tu, eh!
La vecchia - E tu non crederai che...
Il vecchio - Certo che no. Senti, cacciatore, non mi sembra il caso di farne una tragedia. In fin dei conti tutto può avere una spiegazione semplice e naturale. Non sei d'accordo?
Il cacciatore - Era quello che pensavo prima che quella vecchia strega tirasse fuori tutto il suo odio.
Il vecchio - Siamo tutti un po' frastornati, irritati da questo calore, dalla sete ed ogni piccolo sasso ci sembra come un enorme macigno. La verità è che ci troviamo nei guai e invece di litigare dovremmo cercare di stare ben uniti e di aiutarci l'un l'altro.
La vecchia - Io dicevo solo...
Il vecchio - Non importa vecchia! ... Questa qui, cacciatore, non è che una povera vecchia inacidita dalle malattie, ma tu, tu che dovresti guidarci, non dovresti lasciarti andare a questi eccessi d'ira.
Il cacciatore - ... Hai ragione, vecchio. Lasciamo che la cosa finisca qui. Ma che la vecchia non ricominci! Per il suo bene.
La vecchia - Io...
Il vecchio - Vuoi stare zitta! E che la cosa ti serva da lezione ed un'altra volta impara a tenere a freno la lingua.
Il cacciatore - Bene. Allora io dormo.
La giovane - (il cui respiro si è fatto sempre più affannoso) No!
Il vecchio - Che? Cosa?!
Il cacciatore - Sta calma.
La vecchia - (sibilante) Che ti dicevo, eh?
Il vecchio - Eh?
La giovane - Il ba...
La vecchia - Cosa?
Il cacciatore - Stai lontana vecchia cagna!
Il vecchio - Calmi! Calmi. Sarà il caldo.
Il cacciatore - Si, è il caldo.
La vecchia - (sibilante) Si, il caldo! E tu ci credi, vecchio scemo?
La giovane - Non ce la faccio più. Non ce la faccio più.
Il cacciatore - Donna!
La giovane - Che devo fare?
Il cacciatore - Dammi la mano e sarai sicura di non cadere.
Il vecchio - Come, cadere?
Il cacciatore - Lascia stare. Non è cosa che ti riguardi, vecchio.
La vecchia - Un corno! Cos'è questa storia del cadere?
Il vecchio - Ci state nascondendo un vuoto?
Il cacciatore - Ho detto: nulla che vi riguardi.
La vecchia - Ma...
Il cacciatore - Non parlo con te.
La vecchia - Ma io parlo con te! Cos'è questa storia? Se qui intorno c'è... oh, insomma, tu, vuoi dire qualcosa?
Il vecchio - Bhè, effettivamente se c'è un pericolo...
La vecchia - Ne va della sicurezza di tutti.
Il cacciatore - Non c'è alcun vuoto. Almeno per voi.
Il vecchio - Che vuoi dire?
La giovane - E' un mio incubo.
Il vecchio - Sogni di cadere?
La giovane - No.
Il vecchio - E allora?
La giovane - E' qui, nella mia testa.
La vecchia - Che cosa?
Il cacciatore - Donna!... Riposati. Non sai quel che dici.
Il vecchio - Un momento! Un momento. Voglio capire bene.
La vecchia - Alla buon'ora!
Il vecchio - La giovane ha false sensazioni? Perché se è così dobbiamo saperlo. E no! Senti, non possiamo correre il rischio di farla procedere in testa con la possibilità di perderci in labirinti immaginari o peggio di cadere in un baratro.
La vecchia - Certo! Dobbiamo sapere.
Il vecchio - Tu sei un buon cacciatore, anzi il migliore e conosci le regole.
Il cacciatore - E va bene... La giovane ha un incubo. Ma solo nel periodo del sonno! Sente un baratro di fronte a sé, ecco tutto.
La vecchia - E' tutto?
Il vecchio - Se è tutto qui...
La giovane - E' tutto il mio essere, ogni fibra del mio corpo che è attratta da quel baratro.
Il cacciatore - Donna!
La giovane - No, caro. Hanno il diritto di sapere. Forse... si... potrei mettere in pericolo l'intero gruppo.
Il vecchio - Vuoi dire che saresti capace di trascinarci in un baratro?
La giovane - No, non credo... Non trovo le parole per spiegarmi ma... quel baratro non è uno di quei vuoti che di tanto in tanto incontriamo. E' diverso. E' qui nella mia testa... Nella mia testa c'è una voragine aperta sull'esterno.
Il vecchio - Che sta dicendo?
La vecchia - Sta' zitto!
La giovane - Caro! Dammi la mano.
Il cacciatore - Che succede?!
La giovane - E' qui, nella mia testa.
Il cacciatore - Cosa?!
La giovane - (il respiro si fa pesante. Le parole le escono a fatica) C'è... c'è una cavità sopra la mia bocca... all'attaccatura del naso... Allungo la mano... Stringimi caro... Non ce la faccio... Questa... mano... parte dal centro del cranio... piano... è lì, sul bordo della cavità... oh, come vorrebbe uscire!... un dito... un dito s'allunga nel vuoto... non succede nulla... è fuori, è fuori e non succede nulla!... ancora... un altro dito... ancora uno!... ancora!... (lunga pausa) Le dita sono fuori e non sono caduta... non sono caduta!... Avanti!
Il cacciatore - No!
La giovane - Avanti... Anche il braccio, anche il braccio! Le dita si muovono, cercano... (lunga pausa) Hanno trovato!... E' un macigno... lo sento... è qui ad almeno due passi e lo sento sotto le dita...
Il vecchio - E' impazzita. E' solo impazzita.
La giovane - Sento la forma... (lunga pausa) è strano... non riesco ad afferrarlo, non ne sento il calore. Sola la forma...
Il cacciatore - Cara, è un incubo. Ascolta, ascoltami bene. Ora io vado a cercare il macigno e non troverò niente. Credimi, è solo un'illusione, ecco ci sono e non...
Il vecchio - Allora?
Il cacciatore - ... E' qui.
Il vecchio - Cosa?!
La vecchia - Magia!
IL cacciatore - Zitta strega!
La giovane - Le... le tue mani. Sento le tue mani. No! Non ritrarle. Ti sento, sento il tuo corpo, sento il tuo viso. Amore non fuggire!
Il vecchio - Vi dico la mia. Ci sta prendendo in giro. Prima ha cercato un macigno, se l'è studiato con comodo e poi ci gioca facendo l'indovina. In quanto a te, gran credulone, ti conosce troppo bene per non prevedere le tue reazioni. Allora, Indovina, trova me se sei capace.
La giovane - Oh, attento, vecchio, c'è un sasso!
(rumore di un urto e di una caduta)
Il vecchio - Acc... Ma come ha fatto?
La vecchia - Stregoneria! Vi dico che è frutto di un maleficio!
Il cacciatore - Vuoi stare zitta vecchia ciabatta!... Io non ho sentito alcun rumore... Come hai fatto?
La giovane - Ti sento... Vi sento con questa mano. E' meraviglioso! Ha tante dita, decine, centinaia, migliaia di dita. Riesco a sentire tutto, tutti voi e... oh, come spiegarvi?
La vecchia - Dì, dì quali incantesimi hai fatto?
La giovane - Non ho fatto alcun incantesimo. E' successo così.
La vecchia - E vuoi che ti crediamo?
La giovane - Ma è la verità! Caro, è la verità.
Il cacciatore - Non capisco.
Il vecchio - Tra poco sarà qui la Voce e se ne occuperà lui.
La giovane - Provate, provate anche voi!
La vecchia - Sta' indietro!
La giovane - Ma è meraviglioso! Credetemi! Caro, ti prego, non allontanarti, dammi la mano... Ecco, qui, sul naso... cerca dall'interno un'apertura.
Il vecchio - Non darle retta!
Il cacciatore - Non sento niente.
La giovane - Prova ancora.
Il cacciatore - No!
Il vecchio - Stalle lontano!
La vecchia - Prendetela invece! Che non fugga!
Il vecchio - Non contare su di me.
La vecchia - Vigliacco!
Il cacciatore - State calmi!... Calmi.
La giovane - Ma voi avete paura. Paura di... me... Perché mi sfuggite? E tu vecchia che fai dietro il macigno? Caro, sono io... ma come hai... perché ti allontani?
Il cacciatore - Devo pensare... capire...
La vecchia - L'ho presa! La tengo.
La giovane - Ma che fai? Sono qui. Perché mi tieni?
La vecchia - Così anch'io ti sento e le tue stregonerie non ti serviranno a niente.
Il vecchio - Sta' buona e calma e non ti succederà niente. Aspetta l'arrivo della Voce e lascia decidere a lui.
La giovane - Decidere cosa?
Il cacciatore - E' giusto così. Deciderà la Voce... Perché, perché lo hai fatto? Ritira quella mano, rientra nella tua testa, non continuare quest'azione contronatura. Forse la Voce ha una formula per chiudere questa orrenda voragine, ma tu ritira quella mano, per il tuo bene!
La giovane - Ma... ma io non voglio.
La vecchia - Abominio!
La giovane - E non potrei neanche se lo volessi. Oh, è più di una mano... è come il vento, come una brezza lieve che abbraccia e accarezza ogni cosa e sfiora le pareti e accarezza il tuo viso e tocca ogni sasso, ogni arbusto, ogni fungo, ogni corpo. Oh, vi prego, aprite la vostra testa!
Il vecchio - Taci insensata!
La giovane - Ahi! Mi fai male!
La vecchia - Non l'ascoltate! Non l'ascoltate o saremo perduti!
La giovane - Oh mio dio, come farvi capire? Sollevo la testa e... mio... (il respiro diviene affannoso) non è possibile, non è possibile.
Il cacciatore - Cosa? Cosa ancora?!
La giovane - Sento l'Abisso... il baratro supremo dove cadono le anime dei morti. E' lì, sulle nostre teste. Ed è meraviglioso.
La vecchia - Vuole perderci! Perderci!
Il vecchio - Se è così possiamo cadere! Cosa? Cosa possiamo fare?
La giovane - E' bello, bello come il profumo di un fiore. E' lontano, lontano un numero incalcolabile di passi e grande, tanto grande che non basterebbe un'intera vita per percorrerlo tutto e... no! C'è una sfera che... ah!... una lama, una lama di vento caldo mi colpisce la testa attraverso la voragine... fa male, brucia!... E' da lì, è dalla sfera che arriva il calore, lo sento. E' da lì!
Il vecchio - E' certamente un dio che vuole punirci! Dove, dove fuggire!
La vecchia - Maledetta! Maledetta, ci hai perduti tutti!
Il cacciatore - Silenzio! Il calore è aumentato ormai da parecchi sonni. Forse il dio non si è accorto di noi.
Il vecchio - Ma si è accorto certamente di lei tant'è che l'ha colpita.
La vecchia - In ginocchio sgualdrina! China il capo! Che la punizione del dio colpisca solo te e la tua superbia!
La giovane - Non volevo... io non volevo.
Il vecchio - Silenzio! C'hai perduti tutti, tutti!
Il cacciatore - Non accade nulla. Forse è un dio generoso.
Il vecchio - Forse.
Voce - Salute e prosperità a voi o popolo degli uomini.
La vecchia - Oh Voce! La maledizione divina è su di noi! Solo tu puoi salvarci! Intercedi per noi con i tuoi riti e placa l'ira del dio!
Voce - Ma che stai dicendo vecchia?
La vecchia - Questa stolta, questa strega ci ha perduti tutti!
Il vecchio - Dice la verità, Voce. La giovane ha osato toccare l'Abisso e un dio, il dio che brucia, credo, l'ha colpita.
Voce - L'Abisso? Ma che?... Cacciatore, almeno tu, riferiscimi quanto è avvenuto.
Il cacciatore - Io...non so.
La giovane - Non volevo, non volevo.
Voce - Donna, cosa non volevi?
La giovane - Ho una voragine, qui nella testa. Da parecchi sonni sentivo il desiderio di allungare una mano oltre quella voragine. Oh, se non l'avessi fatto! Ma l'ho fatto, oggi e... non volevo, non volevo.
Voce - Una voragine nella testa. Di cosa parli?
La vecchia - Ti sente senza orecchie, senza odore, senza mani, ti sente! Ovunque tu sia!
Voce - ... E' vero donna?
La giovane - Si
Voce - Cos'ho nella mano?
La giovane - Un pugno di terra che scivola via, tra le dita.
La vecchia - La senti?! La senti ?! Stregoneria!
Voce - ... Quindi è avvenuto.
Il vecchio - ... Cosa?
Voce - Nulla che ti sia dato sapere, uomo. Quando hai cominciato ad avvertire questa voragine, donna?
La giovane - Da circa un ciclo di donna.
La vecchia - E' da allora che il calore è aumentato!
Voce - Basta! Allontanatevi tutti! Che non restino altri oltre la giovane!
(la giovane piange sommessamente)
Voce - Esiste un'antica leggenda tramandata di Voce in Voce nella nostra tribù - e non solo nella nostra tribù ma anche in altre, anzi, a quanto mi è dato sapere, essa è comune a tutte le tribù del popolo degli uomini. E' una leggenda che solo le Voci conoscono ed è un segreto, uno dei più grandi segreti che esistano. Bene, donna, ora voglio che tu la conosca. In un tempo molto remoto il popolo degli uomini era molto diverso da noi e viveva in modo diverso. Il cibo era abbondante, gli uomini stessi costruivano rifugi dove passare il tempo del sonno al riparo dalla pioggia o dal vento gelido e, soprattutto, avevano un potere straordinario, oserei dire quasi divino. Questo potere consentiva loro di sentire tutto ciò che li circondava anche se non v'era alcun rumore, od odore e senza che vi fosse bisogno di toccare ogni cosa.
La giovane - Ma è proprio...
Voce - Si, donna, è proprio il potere che è nato in te. Di quel lontano periodo ci sono rimaste alcune parole magiche che ricorrono in quasi tutti i nostri riti e che ci suonano ormai incomprensibili tipo: "Torni la luce dei nostri occhi" o ancora: "Sgorghino le lacrime dai nostri occhi feriti ancora dalla bellezza del cielo".
La giovane - I lacrimari! E' dai lacrimari che io...
Voce - Si, donna, si direbbe che una parola arcana abbia ritrovato il suo significato.
La giovane - Ma allora...
Voce - Aspetta donna. Fammi continuare il racconto. Vi fu un tempo in cui l'uomo nella sua superbia, si ritenne ormai pari agli dei. Questa presunzione fece adirare molto i divini che decisero fosse giunta l'ora della punizione. E quale castigo più tremendo del lasciare che gli uomini si distruggessero tra loro per stabilire quale di essi fosse più degno di sedere alla mensa degli dei? Questa fu la sfida e da questo scaturì la Grande Distruzione. Quando tutto fu terminato gli dei si riunirono ancora per stabilire cosa fare dei pochi sopravvissuti. Dopo lunghe discussioni fu concessa agli uomini una seconda prova, ma furono privati del dono. E da allora i pochi sopravvissuti si sono moltiplicati riformando la stirpe degli uomini e vivendo in umiltà e rispetto degli dei, ma privi del dono, di quello stesso dono che tu oggi hai mostrato di avere.
La giovane - Ma perché proprio io?
Voce - Cosa vuoi che ti dica? Il sentiero degli dei è misterioso ma ancora più misterioso è il sentiero del fato. Da generazioni e generazioni chiediamo perdono agli dei, chiediamo che ci sia concesso di riavere il Dono. Ma in realtà le tribù assistono a riti che non conoscono e le Voci pronunciano frasi che non comprendono. Ciò è bene perché la speranza ci fa superbi e l'ignoranza ci rende umili. Il perdono non giungerà mai ai superbi. E' per questo che la leggenda è un segreto delle Voci e nessun membro non consacrato delle tribù deve conoscerla.
La giovane - Ma, allora, perché l'hai rivelata a me?
Voce - Perché, donna, io non so cosa fare di te.
La giovane - Che significa?
Voce - Pensaci.
La giovane - ...Si, forse potrei essere... cioè, quello che mi è successo potrebbe significare che gli dei ci hanno perdonato...
Voce - E tu sei stata prescelta per far conoscere la buona novella al popolo degli uomini?
La giovane - E perché no?
Voce - E perché te, tra i tanti?
La giovane - ... Non lo so.
Voce - Perché sei migliore? Quali comportamenti, quali azioni ti hanno resa più gradita agli dei?
La giovane - ... Io...
Voce - Nulla di tutto questo. Nulla. E allora vuoi dire che questa differenza, questa predilezione ti è dovuta per natura? Tu ritieni che il semplice fatto di esistere ti dia il diritto di essere prediletta? E allora, senti? Tu t'imbratti dello stesso peccato che ha già condannato una volta il popolo degli uomini: la superbia. E' la superbia che ha fatto precipitare l'uomo nell'abisso delle tenebre eterne, come recita la formula. E ritieni che proprio chi si lorda di quel peccato possa essere il messaggero della pace degli dei?
La giovane - ... Non capisco
Voce - Non credi, figliola, che più probabilmente tu sia stata posta alla prova dagli dei i quali nella loro infinita saggezza intendono verificare quanta umiltà hanno saputo sviluppare gli uomini?
La giovane - Ma... allora perché proprio io?
Voce - Proprio perché tu non hai alcun merito, figliola. Che prova potrebbe costituire la restituzione del dono al saggio o al santo? Egli avrebbe modo di seguire i dettami degli dei proprio in virtù della sua natura particolare. Studiare il ritorno del dono in un individuo qualunque permette loro di verificare il grado di maturazione dell'intero popolo degli uomini.
La giovane - Se ho capito bene, Voce, se il dono fosse stato restituito ad un saggio o ad un santo, cioè ad un uomo come... te, allora avrebbe significato il perdono degli dei.
Voce - Esatto, figliola.
La giovane - Ma siccome è stato concesso a me esso non può che costituire una prova.
Voce - Vedo che comprendi.
La giovane - Un momento, Voce, lasciami capire... ma... voi, uomini saggi e santi non... non dovreste allora essere i più umili tra gli uomini?
Voce - E lo siamo.
La giovane - Ma vi ritenete i più cari agli dei!
Voce - L'uomo più umile è il più caro agli dei.
La giovane - No... c'è qualcosa che mi sfugge...
Voce - Sei confusa figliola, lasciati guidare.
La giovane - Ho capito! Oh, certo, ora ho capito. Tu Voce, ti dici umile, certo, ma in realtà sei il più orgoglioso degli uomini!
Voce - Stolta! Come osi!
La giovane - La tua umiltà è solo lo strumento, il merito che dici di avere per essere gradito agli dei. E in base a questo merito ti ritieni degno di sedere al loro cospetto... Oh, quanta superbia, quanta arroganza in questa umiltà!
Voce - Piccola cagna, pagherai per queste parole!
La giovane - Allora sappi, campione di superba umiltà, che io ho avuto il dono e io ho toccato l'Abisso eterno dove cadono le anime dei morti e io ho toccato il dio dalla lama di vento caldo e...
Voce - E lui t'ha colpita, piccola stolta.
La giovane - M'ha colpita? Forse m'ha solo carezzata. Che ne sappiamo noi, umili qualunque, della forza degli dei? Forse il suo era solo un buffetto, come quello che diamo ai neonati che ci fanno tenerezza, e la sua forza, il suo... amore m'ha stordito, bruciato.
Voce - Ora non ho più dubbi. Tu sei un pericolo per l'intero popolo degli uomini! Ed è per difendere l'intero popolo degli uomini che tu devi essere sacrificata.
La giovane - Io non ho alcun dubbio. Ed è per i miei figli e per i figli dei miei figli che io lo faccio.
(rumore, un colpo soffocato, un breve gemito, una corpo cade a terra, una pietra cade a terra e rotola via)
... (lunga pausa)
Il vecchio - Cos'è accaduto? (chiama) Voce! Voce, dove sei?
La vecchia - Cos'è successo?!
Il cacciatore - Qui c'è...
Il vecchio - Cosa?!
Il cacciatore - Un corpo... c'è il caldo liquido interno che scorre sulla terra... E' morto.
La vecchia - E' stata lei! E' stata la strega!
La giovane - Aspettate.
Il cacciatore - Sciagurata. Sciagurata assassina.
La giovane - Lasciate che vi spieghi.
Il vecchio - Lei ci sente, ci sente comunque! Può colpire anche noi!
La vecchia - Prendetela! Fermatela!
La giovane - Io posso spiegarvi tutto.
Il cacciatore - Ferma! Vieni qui, da me. Allunga la mano sopra la mia mano tesa, che possa sentirti.
Il vecchio - Attento!
La giovane - Caro, io ti amo. Ecco la mia mano.
Il cacciatore - Ecco! Ora la tengo! Una mossa sbagliata e ti spezzo il collo.
La giovane - No. No!
La vecchia - Ho recuperato la corda. Leghiamola.
Il vecchio - Tienila ben ferma.
Il cacciatore - Fate in fretta!
La vecchia - Ecco fatto. Ed ora che provi a liberarsi.
La giovane - Io posso spiegarvi. Posso spiegarvi tutto.
La vecchia - E cosa vuoi spiegare strega?
Il vecchio - Dobbiamo ancora sentire quest'assassina?
La giovane - La Voce diceva che non sapere è un bene, ma...
La vecchia - Bestemmia! La strega bestemmia!
Il cacciatore - Taci disgraziata! Hai colpito un uomo santo.
La giovane - Non era un uomo santo, era un peccatore!
La vecchia - Infame!
La giovane - Dio, feriscimi con la tua lama di vento caldo ma dammi le parole.
Il vecchio - Attenti! Chiama in soccorso i suoi demoni.
La giovane - Il dio si copre d'un manto.
Il vecchio - Che dobbiamo fare?!
La giovane - Si nasconde, si nasconde alla mia... alla mia mano.
La vecchia - Deve essere punita, subito!
Il vecchio - Ma come?
La giovane - Cos'ho fatto perché tu m'abbandoni?
Il cacciatore - Essa deve subire una punizione specifica, speciale.
Il vecchio - Ma non dovremmo portarla da un'altra Voce che possa decidere?
La vecchia - No! Deve essere punita subito.
La giovane - IL manto rende l'Abisso triste, tanto triste.
Il cacciatore - Avete notato? Il calore è diminuito improvvisamente.
La vecchia - Significa che gli dei sono con noi! Ricordate? La strega ha detto di avvertire la voragine da un ciclo di donna, cioè da quando il calore ha iniziato ad aumentare. Questo è un segno evidente che il calore era l'ira divina che aumentava mano a mano che l'abominio di costei procedeva per la sua turpe strada
Il cacciatore - Vuoi dire che ora gli dei ci sono propizi perché finalmente ci accingiamo a punirla?
La vecchia - E' evidente.
La giovane - Il manto che ricopre l'Abisso si fa pesante, tanto pesante.
Il vecchio - Se gli dei ci sono propizi...
La vecchia - Dobbiamo chiudere quell'orrenda voragine!
Il cacciatore - Quel sasso!... Quel sasso imbrattato di liquido interno.
La vecchia - Si. E' giusto.
Il vecchio - Eccolo!
Il cacciatore - A me!... Spetta a me.
(rumore di pioggia)
La giovane - Piange. Il dio piange per me!
(rumore di un violento colpo e di un corpo che cade)
(silenzio)
il buio resta impenetrabile.

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