mercoledì 28 novembre 2007

Nessuno dice che i fobndi comportano un rischio

(intervista pubblicata da La Stampa il 31 dicembre 2006)

Tre domande a Severo Lutrario

Per qualcuno i fondi pensione non solo non convengono, ma sono addirittura una fregatura. Ne è convinto Severo Lutrario, consigliere nazionale di Attac Italia, l’associazione che fa capo alla rete internazionale per la tassazione delle transazioni finanziarie e l’aiuto ai cittadini.

Perché diffidate i lavoratori dall’investire il TFR nei fondi pensione?

Si tratta di un investimento finanziario come un altro: all’aumento di rendimenti attesi corrisponde una proporzionale crescita del rischio di perdita del capitale, in particolare per quanto riguarda i fondi aperti.

Secondo lei i fondi pensione stanno dunque ingannando i lavoratori, promettendo rendimenti superiori al TFR e una pensione complementare?

Tendono a tacere la componente aleatoria che accompagna gli investimenti, perché le speranze non compensano i rischi di perdite. I gestori dei fondi sono sempre gli stessi, banche, assicurazioni: colossi rispetto ai quali i piccoli risparmiatori sono inermi. Non si tratta di previdenza ma di risparmio gestito: chiamare pensione una rendita con un certo grado di rischio è una bugia.

Eppure i fondi restano l’unica via per consentire ai futuri pensionati un reddito dignitoso, che la pensione obbligatoria non garantirà più.

Se fosse solo questo il problema basterebbe aumentare di due punti la rivalutazione del TFR. I pensionati avrebbero un reddito maggiore e lo Stato non dovrebbe accollarsi i costi di compensazione per le aziende che lo perderanno e che potrebbero arrivare a sei miliardi di euro.

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