mercoledì 28 novembre 2007

Il multipiano di viale Mazzini: ma stiamo dando i numeri?

La storia del parcheggio multipiano di viale Mazzini comincia da lontano, molto lontano, quasi 26 anni fa. E’ il 18 aprile del 1979 quando l’architetto Giancarlo M. De Sanctis, presenta il progetto originario che verrà approvato dal Consiglio Comunale di Frosinone con delibera n. 231 del 25 giugno dello stesso anno.
Comincia da lontano, ma per molto tempo nulla accade ed il progetto resta a “stagionare” negli uffici tecnici del Comune, finché, più di otto anni dopo, il 5 luglio del 1987, lo stesso progettista, l’architetto De Sanctis, presenta l’aggiornamento del progetto, aggiornamento approvato dal Consiglio Comunale di Frosinone l’anno dopo, il 9 maggio 1988, con la delibera n. 45.
E’ da questo momento che il multipiano inizia a scendere dall’empireo delle “idee” interagendo con la realtà concreta.
Il quadro economico del progetto approvato nel 1988 prevedeva un costo complessivo dell’opera di 6.645.839.637 di vecchie lire (3.430.531,00 €uro) e il Comune otteneva l’anno dopo il finanziamento dell’intera opera (prima con la Cassa per il Mezzogiorno e poi con la Cassa Depositi e Prestiti), stipulando un’apposita convenzione – la 97/88 Repertorio 6355 del 29 marzo 1989 – che fissava un quadro economico per un totale di, appunto, 6.646.000.000 di vecchie lire (3.460.618,50 €uro).
A questo punto passano ancora degli anni, più di quattro, finché il 25 settembre del 1993 l’Impresa Di Stasio Costruzioni Generali di Napoli viene dichiarata vincitrice della gara con un ribasso del 35,29% sull’importo a base d’asta che, come prevedeva il quadro economico del progetto approvato nel 1988, era di lire 3.870.635.500 (€uro 1.997.994,85) – ovvero l’impresa otteneva l’appalto offrendo di realizzare l’intera opera per L. 2.504.688.232 (€uro 1.292.902,47) –
Solo due giorni dopo, il 27 settembre del 1993, avveniva la consegna dei lavori all’impresa, ma passava ancora quasi un anno, era 18 luglio del 1994, per la sottoscrizione del Contratto (repertorio 8330 registrato a Frosinone il 4 agosto 1994 al numero 1845).
Il contratto prevedeva che l’impresa avrebbe dovuto consegnare l’opera finita il 19 maggio del 1995, ma tutti abbiamo sotto gli occhi come sono realmente andate le cose e, tra sospensioni e riprese, arriviamo sino al 28 febbraio del 1997 quando la Giunta Comunale, con delibera n. 199, approvava una perizia di Variante suppletiva e di assestamento che produceva, il 23 giugno di quello stesso 1997, un atto suppletivo (repertorio 8849) di L. 1.251.888.959 (€uro 646.216,28) fissando un nuovo termine dei lavori per il 30 aprile del 1999.
In realtà l’impresa Di Stasio continuava a “mozzichi e bocconi” i lavori sino al 19 giugno 2000 senza completare l’opera che, da quella data, non ha più subito interventi di sorta.
Da questi 21 anni, che non sono bastati a completare l’opera, ereditiamo:
a) un quadro economico definitivo che, per un totale di L. 6.646.000.000 (€uro 3.460.618,50) comprende:
Importo netto lavori a forfait L. 3.756.577.191 (€uro 1.939.118,75) (a questo proposito c’è da notare come l’impresa Di Stasio fosse riuscita a farsi riconoscere - ritardando l’esecuzione dei lavori? - quasi per intero quanto aveva offerto di ribasso per aggiudicarsi la gara)
Somme a disposizione:
- espropri L. 438.802.132 (€uro 226.506,58)
- spese generali L. 492.000.000 (€uro 253.966,94)
- imprevisti L. 359.196.800 (€uro 185.414,86)
- riserva L. 250.000.000 (€uro 129.048,24)
- Impianti vari e forniture L. 785.000.000 (€uro 405.211,48)
- IVA L. 539.423.877 (€uro 278.446,82)
b) una parziale realizzazione dell’opera che lo stesso progettista e Direttore del lavori, architetto De Sanctis, descrive il 26 maggio 2001 nella cronistoria dell’opera che redige:
1) opere da progetto:
- opere di sbancamento, sistemazione e contenimento dei terreni sul perimetro dell’area;
- spostamento tronco fognario rinvenuto all’interno;
- fondazioni del Viadotto di via Ciamarra – via De Gasperi e fondazioni dell’edificio;
- opere in elevazione del Viadotto e, parzialmente dell’edificio parcheggio.
2. Lavori urgenti ed indifferibili non compresi nel progetto:
- intervento su frana verificatasi in via Ciamarra;
- costruzione di una scala esterna imposta dai VV.FF. per rilascio del N.O. di agibilità e collaudo;
- maggiori costi scaturiti per gli scavi in relazione alla natura del terreno.
E’ lo stesso architetto De Sanctis che ci informa, sempre nel 2001, delle opere che l’impresa Di Stasio non ha eseguito:
pavimentazioni e impermeabilizzazioni;
intonaci e tinteggiature;
fornitura e posa in opera dei parapetti del viadotto, dei piani del parcheggio e delle sue rampe;
opere di raccolta e allacciamenti per lo smaltimento delle acque pluviali e dei servizi interni al parcheggio;
sistemazione del raccordo tra le rampe di accesso all’edificio e la viabilità a valle con viale Mazzini e a monte con via Ciamarra e raccordo del Viadotto.
E’ ancora l’architetto De Sanctis, progettista e direttore dei lavori, che nel 2001 ci informa come egli stesso abbia sottoscritto 23 stati di avanzamento – emessi come acconti successivi anche a verifica delle opere effettivamente eseguite (cioè dopo aver verificato che la ditta avesse realizzato la parte di lavoro corrispondente alle somme che si andavano erogando) per un totale netto di L. 3.725.947.848 (€uro 1.923.308.10) suddiviso in L. 3.376.704.068 (€uro 1.743.030,91) per opere da contratto e L. 349.243.780 (€uro 180.277.19) per opere integrative imputabili agli imprevisti delle somme a disposizione.
A questo punto non sembra azzardato fare qualche conto e dal quadro economico definitivo dell’opera, raffrontato con la sua parziale realizzazione, certificata dagli stati di avanzamento del direttore dei lavori, otteniamo dei dati significati.
Per pura e semplice differenza, otteniamo che i lavori residui per completare l’opera dovrebbero ammontare a L. 379.873.123 (€uro 196.087,84) mentre le somme a disposizione dovrebbero rimodellarsi secondo questa logica: le spese per gli espropri dovrebbero essere già state sostenute, le spese generali e l’IVA andrebbero ricalcolate in quota parte in relazione allo stato di avanzamento, le spese per impianti e forniture sarebbero da considerare da sostenere ancora quasi per intero, le somme per gli imprevisti risulterebbero dalla differenza tra la dotazione originaria e le spese sostenute, mentre consideriamo intatta la dotazione per le riserve.
Sulla base di questi criteri possiamo ipotizzare per il completamento dell’opera sulla base del progetto finale dell’architetto De Sanctis, questo quadro economico residuo:
A) residuo importo lavori a forfait L. 379.873.123 (€uro 196.087,84)
B) somme a disposizione:
- spese generali L. 49.741.200 (€uro 25.676,06)
- riserve L. 250.000.000 (€uro 129.048,24)
- imprevisti L. 9.953.020 (€uro 5.137,68)
- Impianti vari e forniture L. 700.000.000 (€uro 361.335,08)
- IVA L. 264.017.795 (€uro 136.284,13).
Per un costo complessivo di L. 1.653.585.138 pari a €uro 853.569,03.
Ovviamente sarebbe azzardato basarsi semplicemente su questa pura e semplice operazione logico-matematica e per arrivare ad una stima più realistica ed attendibile dei costi residui per il completamento dell’opera, ipotizziamo allora l’applicazione di un fattore di salvaguardia che ci dovrebbe consentire di metterci al riparo da qualunque imprevisto od errore di interpretazione.
Applichiamo su tutti i costi ipotizzati un aumento del 20% ed otteniamo un dato definitivo di L. 1.984.302.165 pari a €uro 1.024.282,84.
Nella sostanza, sulla base dei dati a disposizione, per completare l’opera così come prevista dal suo progettista, sarebbe ragionevolmente necessario circa un milione di €uro.
Questa ipotesi trova una materiale ed ufficiale conferma nell’Avviso Indicativo per il Projet Financing redatto in data 7 luglio 2003 dal responsabile del procedimento, dirigente del settore Lavori Pubblici del Comune di Frosinone, ingegner Antonio Fracassa, che stima necessario un intervento di esattamente un milione di €uro per completare l’opera.
Ed arriviamo così al Projet Financing che l’amministrazione di Frosinone avvia per il completamento dell’opera … anche se resta da chiarire un aspetto non proprio secondario.
Come prima è stato ricordato l’opera è stata totalmente finanziata dalla Cassa Depositi e Prestiti per un importo complessivo (come da Convenzione n. 97/88), di L. 6.646.000.000 (€uro 3.460.618,50) e se prendiamo per buona la stima dei costi residui (se i costi sostenuti con le “somme a disposizione” fossero maggiori si ridurrebbe l’importo della stima necessaria al completamento dell’opera) possiamo ipotizzare che di quel finanziamento dovrebbero essere ancora nelle disponibilità dell’amministrazione i costi non sostenuti per il completamento dell’opera (e cioè L. 1.653.585.138 pari a €uro 853.569,03) dal che si dedurrebbe, ancora, come le risorse da dover reperire sarebbero quelle relative al solo “fattore di salvaguardia” e cioè L. 330.717.027 pari a €uro 170.713,81-
Se così non fosse resterebbe da chiarire quale fine abbiano fatto le risorse del finanziamento.
Ma torniamo al Projet Financing.
Come detto il Settore Lavori Pubblici del Comune di Frosinone, in data 7 luglio 2003 produceva l’avviso di preinformazione per la ricerca di promotori al projet financing (quello del milione di €uro) fissando il termine del 5 settembre del 2003 per la presentazione dei progetti.
Il giorno prima della scadenza, ovvero il 4 settembre, l’Associazione Temporanea d’Impresa composta dal Gruppo Zeppieri Costruzioni s.r.l., capogruppo, Impresa Benito Stirpe Costruzioni Generali S.p.A., Domenico Paglia Costruzioni s.a.s., Iafrate Geom. Rocco s.a.s., Immobiliare Cosac s.r.l., Patrizi Cesare Franco e Sigest s.r.l., presentava l’unica proposta pervenuta.
Il giorno 11 settembre 2003, ovvero 6 giorni dopo la scadenza del termine per la presentazione delle proposte (!) il Consiglio Comunale, con delibera n. 56 approvava nel programma triennale la ristrutturazione del parcheggio di viale Mazzini mediante procedure di projet financing.
La proposta dell’ATI, modificata negli elaborati – ma non nel piano economico-finanziario - su richiesta degli uffici tecnici del Comune, veniva assunta dalla Giunta Comunale con delibera n. 574 il 31 dicembre 2003 a base per il Bando di Gara a Licitazione Privata allegato alla stessa delibera.
Ovviamente la licitazione privata andava in porto, l’A.T.I. aggiudicataria dava vita ad un’apposita società di progetto denominata FROSINONE MOBILITA’ E SERVIZI s.r.l. e la Giunta Comunale con delibera 285 del 28 giugno 2005, approvava il progetto definitivo che contiene il seguente quadro economico:
- Lavori, compresi gli oneri sicurezza € 3.105.376,10
Somme a disposizione:
- lavori in economia € 50.000,00
- rilievi, accertamenti, indagini € 5.000,00
- allacci a pubblici servizi, pubblicità € 15.000,00
- Incentivo art. 18 L. 109/94 € 46.580,64
- Imprevisti € 98.043,26
- Spese tecniche € 480.000,00
Totale generale (al netto di IVA) € 3.800.000,00
IVA € 760.000,00
TOTALE LORDO € 4.560.000,00
Chiariamo, dato che il progetto prevede anche lavori sui parcheggi a raso, che questi lavori sono quantificati in soli € 187.500,00 più IVA.
Ora, “fatta salva l’autonomia di valutazione e la facoltà del promotore di proporre soluzioni integrative e/o modificative del progetto originario” – così come dichiarato dall’ingegner Fracassa nell’avviso indicativo del 7 luglio 2003 - una lievitazione del 456% sulla stima, fatta dallo stesso tecnico, del fabbisogno per il completamento dell’opera, non appare comunque congrua. Non appare assolutamente compatibile con il completamento di un opera che, per il progettista e direttore dei lavori era, nel 2001, realizzata quasi al 90%, e che per intero costava € 3.460.618,50, ovvero il 75,89% di quanto dovrebbe costare oggi il solo completamento di quel 10%.
Oddio, realizzare rifiniture in oro zecchino, potrebbe comunque essere una soluzione lasciata all’estro dell’investitore privato che se ne dovrebbe accollare per intero i costi. Ma nessuno può con un minimo di credibilità confondere questo con la necessità di vedere completata una delle più classiche – sarebbe più il caso dire stantie – incompiute della città.
Dunque, dal puro e semplice esame del quadro economico assunto dobbiamo escludere che questo projet financing riguardi il completamento del parcheggio multipiano di viale Mazzini (la sistemazione dei parcheggi a raso è praticamente irrilevante).
Questo projet financing riguarda, invece, la cessione ad un privato di un’opera incompleta, per la quale è stato speso denaro pubblico, molto denaro (2.577.000 €uro?).
Una cessione operata per realizzare un qualche cosa di sostanzialmente diverso da quello originariamente progettato, ma che avrà come ricaduta sui cittadini di Frosinone né più e ne meno quanto avrebbero avuto con il puro e semplice completamento dell’opera così come era stata progettata: un parcheggio multipiano.
Sembra che in tutto questo ci sia una vena di follia neanche molto sottile, ma c’è di più.
Non è affatto vero che le rifiniture in oro zecchino (o cosa per esse sarebbe il caso di analizzarlo con estrema attenzione) se le accollerà il privato.
Saranno i cittadini di Frosinone ad accollarsele per trent’anni – tanto dura la concessione al privato - con il pagamento dei pedaggi per la sosta sia nel multipiano che nei parcheggi a raso di tutte le vie limitrofe.
Saranno i cittadini di Frosinone ad essere condannati al pagamento di questo balzello ad una società privata e, questo, per vedere realizzata un’opera che potrebbe essere efficacemente completata in maniera molto più economica.
Cosa significa in termini concreti questo?
Facciamo un’ipotesi.
Supponiamo di completare il multipiano sulla base del progetto originario e che il costo sia quello ipotizzato di un milione di euro.
Supponiamo, ancora, che i soldi del finanziamento siano totalmente svaniti e che il Comune si debba indebitare ulteriormente per reperire questo milione di €uro.
Assumiamo inoltre tariffe, costi e organizzazione prospettati dal privato nel piano economico finanziario presentato il 4 settembre del 2003 e proviamo a vedere cosa potrebbe succedere.
Il piano economico-finanziario del privato prevede la realizzazione di 54 box auto da vendere a 15.000 €uro nell’arco di 4 anni (il 40% il primo anno, il 30% il secondo, il 20% il terzo e il 10% il quarto), la gestione di 149 posti auto nel parcheggio multipiano e la gestione di 415 parcheggi a raso nella parte alta della città.
Semplifichiamo, per chiarezza, le tariffe applicate fissandole, in misura media, per la sosta nel multipiano a 0,75 € l’ora e per quella nei parcheggi a raso a 0,65 € l’ora.
Fissiamo inoltre, sempre per semplificare, un indice di saturazione dei parcheggi del 50% per le 12 ore tra le 8.00 e le 20.00 (questo significa che in media ipotizziamo che un posto su due rimanga libero nonostante i parcheggi a raso della parte alta di Frosinone diano ben altra indicazione).
Assumiamo, ancora, per il servizio di rimozione, anche questo affidato al privato, le previsioni dello stesso privato (60 €uro per 1.200 rimozioni annue e una tariffa per custodia delle auto rimosse di 5,17 € al giorno) e, per quanto attiene ai costi, prendiamo per buoni sempre quelli ipotizzati dal privato.
Sempre per semplificare ipotizziamo che negli anni non intervengano variazioni
Il servizio dovrebbe produrre queste entrate:
I anno
II anno
III anno
IV anno
dal V anno
Vendita box
324.000,00
243.000,00
162.000,00
81.000,00
0
viale Mazzini
244.732.00
244.732,00
244.732,00
244.732,00
244.732,00
a raso
908.850,00
908.850,00
908.850,00
908.850,00
908.850,00
rimozione
78.000,00
78.000,00
78.000,00
78.000,00
78.000,00
TOTALE
1.555.582,00
1.474.582,00
1.393.582,00
1.312.582,00
1.219.582,00
I costi annui ipotizzati dal privato sono:
- personale 175.260,00 €
- costi viale Mazzini 3.793,35 €
- costi rimozione e raso 20.540,01 € (N.B. il privato comprende il pagamento al comune di royalty per un 10% su questa voce che, ovviamente, non sarebbero dovute se il servizio fosse fatto dal Comune stesso)
- manutenzioni edili 1.875,00 €
- manutenzioni tecnologiche 32.500,00 €
Ovvero ogni anno i costi di gestione del servizio dovrebbero ammontare a 233.968,36 €uro.
Ovviamente ai costi di gestione dovrebbero aggiungersi il ripianamento dei “debiti” e gli interessi su questi, ma se non c’è un marchiano errore nei conti appena ipotizzati, emerge un dato che sinceramente appare clamoroso.
Anche se incrementiamo del 50% i costi di gestione annui a scanso di ogni dimenticanza od errore portandoli a 350.000,00 €uro all’anno, otteniamo una differenza positiva tra entrate e costi di gestione di questa portata:
I anno 1.205.582,00 €uro
II anno 1.124.582,00 €uro
III anno 1.043.582,00 €uro
IV anno 962.582,00 €uro
dal V anno 869.582,00 €uro
Cosa significa questo?
Che se, ad esempio, il parcheggio multipiano fosse inaugurato il 1 gennaio 2007 già nel mese di ottobre di quello stesso anno il Comune avrebbe recuperato il milione di €uro investito per il completamento dell’opera ed inizierebbe a guadagnare dalla gestione diretta del servizio.
Quanto?
Nell’ipotesi semplificata che abbiamo fatto nei 30 anni previsti dal projet financing qualcosa come 25.9453720,00 €uro (e questo sempre nell’ipotesi che un parcheggio su due resti costantemente libero!).
Ora, di fronte a questi dati sinceramente clamorosi, non possiamo che pensare di aver fatto qualche errore marchiano e clamoroso in tutto il ragionamento (anche se per quanto ci sforziamo, non riusciamo a trovarlo) ma alcune domande ci sorgono spontanee:
In che cosa il projet financing approvato è di una qualche utilità pubblica?
Perché si è accettato un progetto che sul piano dei costi/benefici appare una pura follia a tutto vantaggio del privato, e a scapito dei cittadini (che quei costi saranno chiamati a pagare per intero e con enormi interessi per 30 anni)?
Quali sarebbero, comunque, i benefici per la collettività legati a quei costi che rappresentato un aumento del 456% di quanto sarebbe necessario per completare l’opera così come era stata progettata?
Che fine ha fatto il finanziamento del progetto originario?
Ci sarebbero altre domande, sinceramente più cattive, da avanzare. Ma, ripetiamo, vogliamo credere di esserci sbagliati e ci aspettiamo che questo ragionamento che, per quanto a spanne, sembra incontrovertibile, venga smontato con dati, fatti e circostanze di cui non abbiamo notizia.
Diversamente ognuno, dovrebbe essere in grado di trarne le ovvie conseguenze.

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